Nella tradizione cristiana il carnevale è il periodo che precede la Quaresima, durante il quale sono permessi eccessi di vario tipo prima di iniziare i quaranta giorni di penitenza che preparano alla Pasqua. Le abbuffate di cibo, i travestimenti, gli scherzi fanno parte di questi giorni di festa sopra le righe che un tempo servivano anche come valvola di sfogo per il popolo. Il carnevale come lo conosciamo noi è nato nel medioevo, ma ha origini più antiche che arrivano fino all’epoca dei romani.

Ci sono diversi aspetti che ricordano una festa antichissima e altri che riprendono elementi del teatro diffuso nel mondo italico: si tratta della festa dei Saturnali e della fabula atellana. Vediamo come sono arrivati fino a noi e quali origini ha il nostro carnevale.

Prima di capire se il nostro carnevale derivi da una festa pagana, chiariamo subito un punto: cosa sono i Saturnali?

I Saturnali sono una festa molto antica, secondo alcuni autori latini nata durante il periodo della monarchia a Roma. All’inizio si festeggiava in famiglia e a partire dal III-II secolo a.C. diventò una festa pubblica, con tutte le grandi cerimonie che come vedremo questo comportava. In questi giorni alcune regole erano sospese, i ruoli sociali non erano più rispettati e tutti dovevano divertirsi e scherzare. Si banchettava e schiavi e uomini di basse condizioni sociali si permettevano comportamenti verso i loro padroni o signori che non sarebbero stati tollerati in altre condizioni. Era un periodo di divertimento e libertà sregolata. Quindi i Saturnali erano una sorta di carnevale?

I romani celebravano i Saturnali dal 17 al 23 dicembre, prima del solstizio d’inverno. La data convenzionale per il solstizio di inverno era il 25 dicembre. Si trattava di una festa molto importante che durante l’impero si fuse con le celebrazioni per la divinità del Sol Invictus prendendo il nome di Dies Natalis Sol Invictus. Questo nome vi dice niente? Dovete anche sapere che una caratteristica dei Saturnali era lo scambio di regali fra parenti e amici. Ma allora i Saturnali anticipano il nostro Natale?

E non è finita qui. Dopo i Saturnali si festeggiavano le calende di gennaio, cioè il capodanno che cadeva il 1° gennaio. Col tempo entrambe le feste, Saturnali e calende di gennaio, si sono unite in una sola. Perciò dai Saturnali è nato anche il Capodanno?

In effetti la festa romana dei Saturnali ha influenzato sia il carnevale, con i suoi festeggiamenti eccessivi, sia il Natale, con i regali e l’identificazione della nascita di Gesù con la data del «compleanno» (dies natalis) del Sol Invictus.

Ecco quali sono le tradizioni dei Saturnali che assomigliano al nostro carnevale.

Un mondo rovesciato: gli schiavi serviti dai padroni

gioco dei dadi a roma
Durante i Saturnali erano permesse attività di solito vietate, come il gioco dei dadi. Affresco dall'Osteria della Via di Mercurio, Pompei.

Effettivamente il nostro carnevale ha preso alcuni aspetti dalla festa romana. Cosa succedeva però di preciso durante i festeggiamenti dei Saturnali romani?

I Saturnali erano in realtà meno trasgressivi di quanto forse immaginiamo. La loro caratteristica principale era che per qualche tempo gli schiavi erano trattati quasi come loro pari dai padroni, che addirittura preparavano loro un banchetto. Tutti indossavano il pileus, il berretto conico che era il simbolo degli uomini liberi. La festività ricordava infatti la mitica età dell’oro del dio Saturno quando non sarebbero esistite povertà e schiavitù.

Nel clima di maggiore libertà era anche permesso il gioco dei dadi, normalmente vietato, e schiavi e plebei potevano permettersi di prendere in giro padroni e senatori. Scherzi e prese in giro erano permessi perché limitati a pochi giorni l’anno, in cui saltavano le gerarchie sociali.

Le grandi mangiate

Uno dei momenti più attesi dei Saturnali erano i banchetti, prima solo in famiglia e poi, quando divennero una festa pubblica, anche nelle piazze. In realtà però tutte le feste romane prevedevano un banchetto e durante le grandi celebrazioni venivano distribuite al popolo grandi quantità di carne, macellata dagli animali offerti in sacrificio agli dei. Gli dei infatti si godevano solo il profumo della carne arrosto, ma la sostanza la mangiavano i fedeli riuniti per onorare il dio.

saturnalia romani
Un momento molto atteso durante i Saturnali era il banchetto. Affresco da Ercolano.

Per questo motivo i politici erano tanto ansiosi di celebrare grandi sacrifici agli dei, visto che il popolo poteva poi approfittare del banchetto successivo e della distribuzione della carne, alimento non mangiato tutti i giorni. La loro era quindi una mossa politica per attirarsi le simpatie del popolo.

Anche il re della festa, il rex Saturnaliorum, che veniva scelto per rendere onore al banchetto non era una caratteristica unica dei Saturnali. I romani sceglievano sempre un re del banchetto che sceglieva i vini e dava le indicazioni perché tutto funzionasse al meglio e la cena fosse un successo. Anche se nei Saturnali capitava che il re del banchetto fosse uno schiavo, unico caso in cui era permesso un onore simile a chi di norma partecipava ai banchetti solo servendo i padroni e di certo non dando loro indicazioni, diventa comunque più difficile dare per scontato che questa figura abbia originato il re del carnevale.

Nel medioevo questo era un uomo che apparteneva agli strati più bassi della popolazione o era persino lo “scemo del villaggio” che per qualche giorno veniva onorato e rispettato grazie al caratteristico ribaltamento dei ruoli sociali previsto nel carnevale. A volte succedeva anche che il re venisse ucciso in modo simbolico, per cui si dava alle fiamme il fantoccio di paglia che lo rappresentava. Tutto ciò ha poco in comune con i Saturnali.

Infine nel nostro carnevale l’abbuffata, soprattutto di dolci, sembra derivi più dalla tradizione medievale, visto che poi in quaresima si eliminavano tutti i cibi di lusso e in particolare la carne, da cui parrebbe derivare la parola stessa di carnevale: carnem levare, cioè togliere la carne. I dolci erano comunque presenti ai Saturnali perché dolcetti al miele erano tra i regali classici che le famiglie si scambiavano insieme a noci, datteri e ceri.

Come ho detto però non sono solo i Saturnali a aver influenzato in qualche modo il carnevale: infatti non abbiamo ancora parlato della maschere, sia intese come travestimento che come personaggi della commedia dell’arte.

Da dove arrivano le tradizionali maschere del carnevale?

Maschere e travestimenti, dal teatro alle sfilate dei carri

carri e maschere di carnevale

Non sappiamo se possiamo far derivare la tradizione di mascherarci a carnevale dai Saturnali. I riferimenti alle maschere indossate durante la festa romana sono pochi e legati a cerimonie religiose; invece le maschere del teatro italico ricordano molto da vicino quelle della commedia dell’arte italiana.

Prima che il teatro romano si adeguasse alle regole di quello greco erano diffusi spettacoli comici in cui grande importanza aveva l’improvvisazione. La fabula atellana era nata in Campania e da lì si era poi diffusa a Roma, influenzando anche Plauto. Come sempre nel teatro antico gli attori indossavano maschere, ma ‘maschere’ erano anche i personaggi, cioè figure stereotipate, come il mangione (Maccus), il vecchio un po’ rimbambito (Pappus) e così via.
Gli attori non seguivano un vero copione ma improvvisavano basandosi sulle caratteristiche delle loro maschere, proprio come nella commedia dell’arte italiana. Anche le maschere tradizionali del carnevale rappresentano infatti virtù e (soprattutto) vizi del popolo e dei signori: per esempio ci sono Arlecchino lo scaltro, Pantalone l’avaro, Colombina la serva maliziosa.

Un altro elemento che hanno in comune le maschere antiche con quelle del carnevale è la comicità anche sboccata e la sfrenatezza, molto diverse dal teatro ‘alto’ e tipicamente popolari.

Quindi quali sono le origini del carnevale?

Il carnevale ha origini complesse e ha messo insieme più tradizioni, tra le quali certamente i Saturnali e le maschere del teatro antico hanno giocato un ruolo importante. Ci sono ancora altri elementi medievali da prendere in considerazione, come la nascita dei carri allegorici e dei dolci tipici della festa, ma di questo ne parleremo un’altra volta.

Per approfondire

Il breve articolo di Giorgio Brugnoli, “Il carnevale e i Saturnalia” (1984) mette a confronto varie ipotesi sull’origine del carnevale e sul legame con i Saturnalia romani.

origini del carnevale saturnali

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