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Scrittori e creativi: serve davvero un sito?
Prima di pensare al nome da dare al proprio sito e a cosa metterci dentro, bisogna fermarsi e rispondere a una domanda fondamentale: a cosa mi serve un sito? E soprattutto, mi serve davvero?
Non esiste una risposta giusta. Dipende tutto da chi siete e cosa volete ottenere. Un sito è uno strumento, non un obiettivo: se non si ha chiaro dove si vuole arrivare, un sito non solo non è utile, ma è persino controproducente perché farà perdere un sacco di tempo (e soldi). Per capire se vale la pena di iniziare a progettare un sito per scrittori o creativi bisogna ragionare su alcuni aspetti.

Sito per scrittori e creativi: a cosa serve
1) Disporre di un’alternativa proprietaria rispetto ai social
Non è banale, perché non sono poi così tante le persone che lavorano sulla propria promozione online ad avere un altro canale oltre ai social. Questo potenzialmente è un grosso problema, perché oggi Instagram, Facebook e TikTok ci sono, ma domani?
Basti pensare alla proposta presentata più volte al Congresso degli Stati Uniti di limitare l’uso di TikTok nel Paese per motivi di sicurezza informatica. Se una legge simile passasse, tutti coloro che hanno basato la loto attività sulla piattaforma cinese si troverebbero di colpo a dover ricominciare tutto da capo. Oppure potrebbe intervenire la censura: da quando è iniziata l’invasione dell’Ucraina in Russia i social sono bloccati. Un sito invece è un tipo di canale di cui si è proprietari, che nessuno può chiudere a meno che non si infrangano gravi leggi nazionali e internazionali (sul vostro sito non pensate di condividere tutorial su come costruire bombe, giusto?).
2) Essere indipendenti dai capricci degli algoritmi
Non sempre è facile stare dietro agli algoritmi dei social, perché per garantire una copertura decente ai propri contenuti bisogna avere livelli di interazione molto alti e passarci sopra tanto tempo. I siti se ben fatti sono generalmente più meritocratici: è vero che anche Google e gli altri browser hanno i loro algoritmi, ma se si scrive nel modo corretto è più facile che un articolo venga trovato dalle persone interessate.
Questi primi due motivi bastano già a convincere a cercarsi un nuovo canale da affiancare ai social. Perché uno scrittore o un creativo debba proprio scegliere un sito web, però, bisogna pensare bene se si è disposti a compiere un ulteriore passo.
3) Investire
Un sito è un investimento. In senso metaforico e letterale, perché bisogna spendere per avere un sito decente. Quindi, ha senso solo se si tratta di più di un hobby. Potrebbe servire per il proprio lavoro, per promuovere un progetto a cui si crede molto, o qualsiasi attività che abbia uno scopo preciso. Per esempio, uno scrittore potrebbe costruire un pubblico di potenziali lettori prima di pubblicare un romanzo, o un creativo che vende corsi si farebbe pubblicità condividendo tutorial gratuiti.
Il mio consiglio spassionato: se non siete sicuri di quello che volete ottenere da internet, non impegnatevi con un sito. Esistono altre strade per condividere un hobby, o sperimentare progetti che non siete sicuri che funzionino (o che vogliate davvero portare avanti).
Nella maggior parte dei casi i social o una newsletter sono sufficienti, e se proprio si vuole si può creare un blog gratuito. Scrivere articoli però prende un sacco di tempo e sarebbe uno spreco caricarli su uno strumento azzoppato come un CSM gratuito come wordpress.com (sotto spiego come mai). Investite su un sito solo se vi aspettate di ottenere un ritorno di qualche tipo, che sia economico, pubblicitario o lavorativo.
Sito per scrittori e creativi: a chi è utile
A chi può servire un sito web? In linea generale, a chiunque. Scrittori, fotografi, designer, illustratori, copywriter, tutti possono ricavare grandi vantaggi da un sito proprietario, purché abbiano un progetto chiaro e realizzabile in mente. Chi ha a che fare con il mondo creativo di solito non ha grandi competenze informatiche, ma non è un problema: con gli accorgimenti giusti anche chi non ha mai sentito parlare di CMS e hosting può creare un sito da zero e mantenerlo per anni senza troppi problemi. Ne sono sicura perché io rientro in quella categoria.
Sito per scrittori e creativi: per che pubblico
L’ultima domanda da porsi è: a chi mi rivolgo? Qual è il mio pubblico? Questo non solo è un punto importantissimo di ogni strategia di comunicazione, ma è fondamentale nel momento in cui si decide di creare un sito per scrittori o creativi. Perché a seconda della risposta che ci si dà cambierà la lingua utilizzata sul sito.
Essenzialmente bisogna infatti chiedersi se il proprio pubblico è nazionale o internazionale. È possibile creare siti multilingua, ma è una scelta costosa, complessa e che porterà a raddoppiare il lavoro (o triplicare, o quadruplicare, a seconda del numero di lingue). Perché per avere una traduzione fatta con Google Translate è meglio lasciar stare, e se ci si deve mettere a tradurre ogni articolo ci si carica di un lavoro enorme; mentre pagare un traduttore è costoso.
Quindi, meglio decidere subito se utilizzare la propria lingua madre, passare all’inglese o a un’altra lingua ancora. Una volta fatta questa scelta, deve essere definitiva, anche perché influenzerà tutte quelle successive: in che lingua scrivere la newsletter, quale usare sui social e così via. Il pubblico di riferimento, infine, contribuirà anche a determinare il tipo di hosting e il nome del dominio del sito.
Come creare un sito da zero
Una volta che si è capito di avere il progetto giusto e la determinazione per portarlo avanti, si può passare alla fase pratica e creare un sito web da zero. Come si fa? Non è possibile essere esaurienti nello spazio di un solo articolo, ma un paio di dritte saranno già utili per iniziare, ed evitare di prendere decisioni sbagliate da cui sarà molto difficile tornare indietro.
Scegliere il giusto CSM

Cos’è un CSM? È sistema di gestione dei contenuti nella forma di un software già pronto. In altre parole, quello che permette di creare un sito senza dover scrivere una riga di codice e quello di cui ha bisogno chiunque non sia un programmatore informatico. Ce ne sono diversi, ma io consiglio senza dubbio WordPress: è il più facile da usare, il più comune ed è perfetto sia per creare blog, sia per veri e proprio siti web, anche senza blog.
Attenzione, però: WordPress esiste in due versioni, una gratuita e una a pagamento. Quella gratuita WordPress.com funziona solo come blog; per dire, se volete creare una pagina di presentazione del progetto, una pagina per i contatti e una pagina con due righe su di voi, non potete farlo. La versione gratuita permette solo di scrivere articoli, che appariranno uno dietro l’altro in uno scroll infinito, senza possibilità di creare gerarchie e strutture interne.
La versione a pagamento è WordPress.org ed è di gran lunga la migliore. La buona notizia è che è compresa in tutti i piani di hosting per WordPress, quindi non dovete preoccuparvi di niente. La maggior parte prevede infatti l’installazione con un clic e permette di iniziare a lavorare al vostro sito usando un’interfaccia amichevole e intuitiva. Se poi pensate in grande e in futuro voleste aggiungere dei collaboratori, ancora una volta WordPress si rivela la scelta migliore. Essendo il CMS più diffuso è quello che ha il maggior numero di tutorial e se il futuro collaboratore dovesse aver già fatto esperienza con un sito web, è facile che abbia imparato a usare proprio WordPress.
Scegliere il miglior hosting

Qui arriviamo al punto dolente. L’hosting infatti è la spesa più grande che deve affrontare chi ha un sito internet e si tratta di una spesa ricorrente; l’hosting infatti è lo spazio virtuale in cui si trova il sito e deve essere rinnovato ogni anno. Senza hosting non c’è nessun sito, a meno di non rivolgersi a piani gratuiti come WordPress.com, troppo limitati per essere utili (di nuovo, se non si è pronti a investire nel proprio progetto è più saggio stare alla larga dai siti web).
Il dato positivo è che un servizio a pagamento garantisce prestazioni infinitamente migliori di quelli gratuiti: se un hosting è buono il sito è veloce, non va in crash, spinge in alto nelle ricerche di Google i propri contenuti, è sicuro perché permette agli utenti di effettuare transazioni economiche senza rischi e perché esegue in automatico dei backup.
Ma soprattutto, un buon hosting a pagamento prevede anche un servizio di assistenza. Non sottovalutate questo aspetto: è qualcosa a cui non si pensa mai quando si deve scegliere un servizio, ma è forse l’elemento più importante di tutti se chi sta costruendo il sito è un principiante. Perché ci sarà sempre qualcosa che non funzionerà e a quel punto a chi chiederete aiuto? A meno di non avere tra le proprio conoscenze degli informatici, sarete soli con la vostra disperazione.
Tra i vari hosting in circolazione ne consiglio due.
Register.it

È un’azienda italiana, e questo è un vantaggio quando si dovrà contattare l’assistenza o chiedere informazioni prima di attivare il servizio di hosting. Perché anche se sapete bene l’inglese, non è detto che riusciate a esprimervi con facilità nell’ambito tecnico-informatico. Register.it è un hosting adatto per iniziare.
Chi volesse una sicurezza in più può anche scegliere di attivare un piano WordPress gestito; significa che l’aggiornamento di WordPress, dei temi e dei plugin installati saranno eseguiti dai loro tecnici. Attenzione, però: questo non significa che saranno loro a creare il sito o a aggiornarne i contenuti: garantiscono semplicemente gli aggiornamenti automatici.
Il piano Hosting WordPress Business è il migliore, perché è più completo e ci sono quasi sempre offerte che lo scontano fino al 50%: per esempio, scegliendolo adesso si pagherebbe solo 4,83€ + IVA al mese per il piano con WordPress gestito o 3,70€ + IVA al mese per il piano senza gli aggiornamenti automatici.
Siteground

Siteground è probabilmente il migliore servizio di hosting al mondo. Troppo per il vostro piccolo progetto? E invece proprio perché è un servizio straordinario potrebbe essere quello di cui avete bisogno se non siete degli esperti. Sicurezza, velocità, trasferimento gratuito di un eventuale vecchio sito, intuitività dell’interfaccia grafica, backup giornalieri, CDN gratuita (servizio che velocizza moltissimo i tempi di caricamento del sito) e tante altre caratteristiche elencate qui. Quello che fa davvero la differenza, però, è la qualità dell’assistenza.
Siteground ha un servizio di assistenza eccezionale, 24 ore al giorno, 7 giorni su 7 e il tempo di attesa per mettersi in contatto con loro è praticamente inesistente. È possibile scrivere in italiano ai tecnici, che risolvono sempre tutto. Tutto. Anche quando collegandosi al sito si vede solo un’inquietante schermata bianca e non si riesce più nemmeno ad accedere al pannello di WordPress, e non si ha la minima idea di cosa sia successo. Lo so perché mi è capitato. Siteground è l’hosting su cui si trova questo sito e non lo cambierei mai, perché ho perso il conto di tutte le volte che hanno sistemato problemi tecnici che da sola non avrei saputo risolvere.
I piani sono leggermente più costosi di altri, ma anche in questo caso quasi sempre per i nuovi iscritti sono previsti fortissimi sconti, anche fino al 80%. Per chi inizia consiglio il piano base, che comunque offre servizi che in altri hosting sono riservati ai piani superiori. In più, Siteground offre la possibilità di attivare un piano triennale, permettendo di estendere per altri due anni gli sconti riservati al primo anno.
Scegliere il miglior dominio
Il dominio è l’indirizzo del sito web; il suo nome, insomma. Per scegliere il miglior domino per il proprio sito è bene ragionare su due aspetti.
A cosa serve il sito: il sito è pensato per la promozione personale, per esempio come portfolio digitale? Allora potrebbe andare bene un dominio come nome.cognome.it. Se invece il sito è legato a un progetto o a un argomento specifico si può evidenziare anche nel nome; per esempio, storiatralepagine.it riprende i due temi fondamentali del blog, cioè la storia e la scrittura.
Per quale pubblico è pensato: i visitatori proverranno soprattutto dal territorio nazionale o internazionale? Si tratta di un sito personale o aziendale? Se il pubblico sarà legato in particolare a un certo Paese va benissimo usare un’estensione come .it; se ci si rivolge a un pubblico internazionale (e qui bisogna ragionare bene sul tipo di lingua da usare, come scritto sopra) si può optare per un’estensione come .eu o .org/.com. Anche se in realtà queste ultime due sarebbero adatte più che altro ad aziende e shop online (.com) o a organizzazioni (.org).
Come comprare il dominio? Nella maggior parte dei casi, gli hosting regalano il dominio per il primo anno (es. Siteground); negli anni successivi il costo si aggira attorno ai 13€-20€ e si può rinnovare facilmente attraverso lo stesso servizio di hosting.
Scegliere il miglior tema

Avete comprato il piano di hosting, scelto il dominio, installato WordPress: e adesso? Bisogna mettersi a costruire il sito, che al momento è rappresentato da una singola pagina bianca. Per fortuna esistono i temi per WordPress, che permettono a chiunque di creare la grafica di un sito senza dover scrivere codice. WordPress offre un tema gratuito abbastanza ben fatto, per quanto semplice. Per qualsiasi sito un po’ più elaborato, però, conviene scegliere un tema a pagamento. Eh sì, è un altro costo ancora, ma davvero minimo: con 30€-40€ si può acquistare un eccellente tema, che sarà vostro per sempre, senza ulteriori costi.
Il mio suggerimento è di scegliere uno dei temi di Dream Theme: non solo hanno alcuni tra i migliori temi in circolazione, ma, ancora una volta, hanno un’assistenza fantastica. Se infatti il supporto dell’hosting può risolvere molte criticità, quando si arriva ai problemi grafici bisogna rivolgersi a un altro tipo di assistenza. Non sottovalutate questo aspetto, perché a volte è sufficiente un’impostazione scorretta di un elemento grafico per rendere illeggibile tutto il sito. Meglio che ci sia qualcuno pronto a dare una mano.
Il tema che è installato su questo sito è The7 e lo consiglio tantissimo perché è uno dei più personalizzabili, è facile da usare e non gli manca nulla. Qui tutti i dettagli su The7.

Ci sarebbe ancora molto altro da dire, ma per il momento mi fermo qui. Se voleste saperne di più, fatemelo sapere con un commento o scrivendo al modulo nella pagina dei Contatti. Se invece siete assaliti dai dubbi, potete prenotare una breve consulenza online per capire quali sono i servizi migliori per voi, come strutturare il sito, cosa inserirci dentro e soprattutto se un sito è davvero la scelta giusto per uno scrittore o un creativo.
Se decidete di acquistare un servizio di hosting o un tema WordPress usate i link affiliati qui sopra: potrete sfruttare gli eventuali sconti speciali riservati, e darete un contributo alle spese di gestione del sito, senza spendere un centesimo di più.
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Utilissimo ! Qualche anno fa avrei voluto iniziare un progetto più professionale in tal senso , e cercavo consigli come questo . Ora purtroppo non ho il tempo per un progetto vero e proprio …
Ti ringrazio! In effetti spesso si parla di come creare siti, ma non tanto del perché e dell’impegno che richiedere tenerne uno aggiornato. Hai mai pensato di creare una newsletter come estensione della pagina IG? Anche se può sembrare strano c’è chi usa solo la newsletter come canale di comunicazione, con buoni risultati